Quest’anno
sono in quinta superiore. Sicuramente, guardando la me degli anni passati so
che un ultimo anno di superiori del genere non se lo sarebbe mai potuto
immaginare. Mi ricordo quando alle elementari cercavo di immaginare come sarei
stata da più grande, gli amici che avrei avuto e i posti che avrei visitato a diciotto
anni, dato che i film sugli adolescenti lasciano molto su cui sognare. Anche se
questo non è stato possibile completamente per questa situazione del Covid,
almeno so che quando sarà tutto finito cercherò di recuperare le occasioni
passate e riuscirò a godermele ancora di più.
Ora sono in
didattica a distanza da fine ottobre. Almeno, quell’ultimo giorno di scuola del
primo quadrimestre in presenza per me liceale sono riuscita a sfruttarlo al
massimo. Io e i miei compagni siamo riusciti a salutarci essendo consapevoli
del fatto che non avremmo saputo con sicurezza quando e se saremmo tornati.
Abbiamo scherzato, ci siamo goduti quei momenti di persona e all’uscita,
lontani dalla scuola, ci siamo fatti anche foto e video per ricordo.
Sicuramente
è stato totalmente diverso rispetto all’ultimo giorno di febbraio: ora ci siamo
adattati e abituati alla situazione, siamo più coscienti, responsabili e
realisti. Proprio per questi motivi sono felice di aver passato un bell’ultimo
giorno.
Da casa, la
scuola è ovviamente molto diversa. In più, quest’anno mi ritrovo anche nel
periodo in cui devo scegliere che università fare e soprattutto prepararmi per
l’esame di ammissione. Non avrei mai potuto pensare che tutto questo sarebbe
successo direttamente da casa mia, gli open day, le interrogazioni e le
verifiche. Effettivamente a pensarci sembra una cosa assurda, che tuttavia è
diventata la mia normalità. Rispetto a febbraio, inoltre, mi trovo molto meglio
perché mi sono abituata e per questo sono molto più tranquilla. Il fatto di
essere entrati in una situazione nuova che non sapevo come gestire mi
disorientava, ma ora è tutto diverso ed io ne sono più consapevole.
Così, mi
ritrovo a dividere le mie giornate tra didattica a distanza, compiti, le mie
passioni ed esercizi preparatori per l’università. Ora che quest’anno devo
pensare anche a questa, mi sento molto più cresciuta rispetto agli anni scorsi:
al liceo sono maturata tantissimo, non pensavo che sarei riuscita a plasmare e
ad ampliare in questo modo i miei ragionamenti ed il mio modo di pensare. Per
questo motivo sono molto soddisfatta, dato che a livello mentale mi sento molto
più adulta. Tuttavia, questo è un’arma a doppio taglio: se da un lato sono contenta,
dall’altro inizio a sentirmi “stretta” dal liceo, come è normale che sia dato
che l’anno prossimo dovrò cambiare scuola. Allo stesso tempo, se fosse
possibile mi piacerebbe potermi fermare e rivivere questi cinque anni che hanno
racchiuso una mia crescita importantissima, le mie nuove prime esperienze,
gite, viaggi e persone meravigliose che hanno colorato la mia vita. Per ogni
anno che trascorrevo diventavo una persona totalmente diversa, in continua
evoluzione. La parte migliore è che, nonostante questo cambiamento continuo che
non caratterizza solo me ma anche i miei coetanei, io e i miei amici siamo
sempre stati in grado di rimanere ognuno al proprio fianco.
La parte che
più mi dispiacerà sarà non vederli a scuola, anche se rimarremo comunque uniti.
Io considero le tappe della mia vita come i capitoli di un libro che devo
ancora leggere: sto finendo un capitolo magnifico che mi ha portato tanta gioia
e difficoltà, personaggi che non avrei mai neanche potuto delineare a mente.
Tuttavia, ho ancora molti capitoli da leggere e so che anche che mi affezionerò
a loro come a quello del mio attuale presente, e che saranno in grado di
portarmi molte sorprese.